L’Anpi di Venezia interviene in merito all’archiviazione dei fatti di Playa Punta Canna di Chioggia

Comunicato inviato da Diego Collovini presidente della sezione Anpi di venezia
“Si apprende oggi da alcuni giornali che la Procura di Venezia ha chiesto l’archiviazione per il gestore di Playa Punta Canna a Chioggia del reato di apologia del fascismo.
La motivazione: si è trattato di “articolazione del pensiero”, come un’articolazione del pensiero è pensare che le due leggi Scelba e Mancino siano incostituzionali, in difformità cioè dell’articolo 21 della Costituzione, in cui si afferma la libertà di opinione.
Noi dell’ANPI pensiamo invece che un conto sia la libertà di pensiero e altra cosa invece i contenuti.

LEGGE 20 giugno 1952, n. 645 art. 4
“Alla stessa pena di cui al primo comma soggiace chi pubblicamente esalta esponenti, principi, fatti o metodi del fascismo, oppure le sue finalità antidemocratiche.
Mi pare che le immagini raffiguranti il Duce fossero ben visibili, come per altro espliciti alcuni commenti o decaloghi che richiamavano comportamenti fascisti. I riferimenti al ventennio erano ben comprensibili anche nelle interviste registrate.

LEGGE 25 giugno 1993, n. 205
Art. 2. Disposizioni di prevenzione 1. Chiunque, in pubbliche riunioni, compia manifestazioni esteriori od ostenti emblemi o simboli propri o usuali delle organizzazioni, associazioni, movimenti o gruppi di cui all’articolo 3 della legge 13 ottobre 1975, n. 654 (relativa questa alla “ratifica ed esecuzione della convenzione internazionale sull’eliminazione di tutte le forme di discriminazione razziale, aperta alla firma a New York il 7 marzo 1966 e in cui si afferma che: “l’espressione «discriminazione razziale» sta ad indicare ogni distinzione, esclusione, restrizione o preferenza basata sulla razza, il colore, l’ascendenza o l’origine nazionale o etnica, che abbia lo scopo o l’effetto di distruggere o di compromettere il riconoscimento, il godimento o l’esercizio, in condizioni di parità, dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali in campo politico, economico, sociale e culturale o in ogni altro settore della vita pubblica.”) è punito con la pena della reclusione fino a tre anni
Invocare lo sterminio dei tossici è o no un atteggiamento razzista?

È Grave non considerare che l’invocazione allo sterminio dei tossici è stata espressa platealmente e pubblicamente, in uno spazio certamente in concessione, ma udibile anche dai lidi vicini e dalla strada, quindi non propriamente in un luogo privato. Come dire che i discorsi del Duce, benché amplificati (come avveniva a Playa Punta Canna) erano privati perché declamati dal balcone di una casa in concessione?
Credo che basti questo per sorridere della proposta di archiviazione e per non scendere nel solito metodo tutto italiano del vogliamoci bene.
L’Anpi non vuol certo polemizzare con la Procura, ma comprende a fondo il dolore di molte famiglie che hanno avuto la disgrazia di vedere un loro caro cadere nelle maglie della tossicodipendenza; come l’Anpi non crede che a loro debba essere procurato altro dolore attraverso forme di RAZZISMO come quelle espresse dal conduttore di Playa Punta Canna ma, ahimè, considerate, come si apprende dai giornali, delle semplici ARTICOLAZIONI DEL PENSIERO. Un’articolazione del pensiero però degna dell’Aktion T4 di nazista memoria”.

Mail priva di virus. www.avg.com

1 Comment on "L’Anpi di Venezia interviene in merito all’archiviazione dei fatti di Playa Punta Canna di Chioggia"

  1. Gennaro Barboni | 8 Ottobre 2017 at 1:01 | Rispondi

    Ciao compagni e compagne, ho iniziato a combattere il regime fascista appena dichiarata guerra dal comico fascista Benito Mussolini, il 10 Giugno 1940 cacciato dalla monarchia fascista il 25 luglio 1943, quando non serviva più. Ho organizzato scioperi con altri giovani comunisti, nel 1942. Incarcerati, I fascisti al servizio dei nazisti, sono stati battuti definitivamente 1l 25 aprile 1945. Storia vecchia. Ricacciati nelle “FOGNE”, cercano di uscire fuori in modi diversi ed a loro sono concessi spazi per la debolezza delle forze politiche di “sinistra”, che, deboli culturalmente si scontrano fra di loro, dimenticando l’Italia antifascista e democratica, che grazie ai Governi Renzi e Gentiloni, dal 23 Febbraio 2014, sta crescendo, superando le cause antiche della crisi. La Magistratura non valuta nell’essenzialità rappresentata dall’antistoricismo disseminato dalle dagli amici, falliti, dei nazisti che contano di ricreare un nostro Paese ri-soffocato nel regime dittatoriale distruttore di ogni vitalità del popolo italiano:-la bocca chiusa, i tribunali speciali fascisti, le carceri, il confino, i libri bruciati, i cervelli distrutti. E’ l’incoscienza. Esistono i principi della Carta Costituzionale, ci sono le Leggi contro la rinascita della cultura fascista, e coloro che manifestano da fascisti, non sono colpiti legalmente come meritano, perché “hanno idee personali da comunicare”. Perciò i fascisti, “tranquilli”. Contro il fascismo, contro la “PAURA”, per l’ANPI forte, per la libertà, la democrazia, il lavoro, la pace, sono anni che scrivo ed affiggo MANIFESTI, l’ultimo affisso il 2 Ottobre, contro la “PAURA” organizzata ad arte, per poi sfruttarla contro il popolo italiano, e l’invito al voto libero, di massa, il 5 Novembre in Sicilia e per la Primavera 2018, quando si deve votare per dare vita alla XVIII^ Legislatura e raggiungere la maggioranza dei voti validi, perché il Governo Paolo Gentiloni, o chi per esso, domani prosegua il lavoro per la ulteriore crescita dell’Italia e così annullare ogni spazio per la propaganda neofascista deleteria che specula sulla “PAURA”; sulla “MIGRAZIONE” che, invece, va ben compresa e governata; su tutti i guai che ancora permangono – vedi il SUD d’Italia – grazie alla dittatura fascista:-28 Ottobre 1922, 25 Luglio 1943. Poi i fascisti servi dei nazisti, non pensano. E Benito Mussolini ed i gerarchi fascisti, sistemati a Piazzale Loreto di Milano, il 28 Aprile 1945, a ricordare la strage fascista del 10 Agosto 1944, quando furono fucilati a Piazzale Loreto 15 compagni antifascisti, totalmente innocenti. La dialettica, fra i “FATTI” neofascisti e la Magistratura, accantonata. L’inadempienza fa pensare, dà coscienza, racconta, a tutti noi, che un “GRADINO” politico democratico, deve essere salito dai democratici italiani, dagli Antifascisti, per il lavoro, la pace, la democrazia, la libertà che in Italia vive pienamente dall’Insurrezione del 25 Aprile 1945, realizzando giustizia a nome del popolo italiano. L’articolo veneziano, contro le ide e le azioni neofasciste, è un invito a iniziare a lavorare veramente, senza soste, realizzando cultura, superando, così, la pigrizia, che offre spazi agli antistorici.

Scrivi un commento

La tua mail non sarà pubblicata ne usata per scopi promozionali


*


Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.