Fiesso d’Artico. Enrico Intra chiude la 12° edizione di jAZZNOSTOP

Serata speciale martedì 14 in sala consiliare del Municipio per la presenza, a partire dalle ore 20.45, del maestro Enrico Intra, gran protagonista della quarta e conclusiva serata della 12^ edizione della rassegna musicologica ‘Jazznostop’. Una rassegna che ha avuto come tema “Il jazz è italiano e sta bene: sotto il segno dell’influenza globale”. La manifestazione è stata organizzata dal Biblioteca Primo Maggio del Comune di Fiesso d’Artico in collaborazione con Veneto Jazz, con il contributo di Fondazione Riviera Miranese. La conferenza si sviluppa dalla storia milanese del jazz, analizzata attraverso uno sguardo storico e musicale insieme, ponendo al centro del percorso l’opera di Enrico Intra, che quest’anno compie ottant’anni. La scena milanese negli anni venti e trenta, con il passaggio dal jazz sinfonico allo swing e alla canzone jazzata, il secondo dopoguerra, lo sviluppo espressivo degli anni cinquanta e sessanta fanno da grande premessa all’illustrazione degli ultimi decenni e delle nuove tendenze poetiche emerse nella città di Milano e nella sua area di influenza. Un’analisi dei luoghi dove si faceva e si fa jazz, sull’editoria, discografia e didattica completa il quadro dell’intervento. Pianista, compositore, arrangiatore e direttore d’orchestra tra i più importanti nella storia del jazz europeo, ma anche organizzatore e ideatore di eventi e situazioni che hanno inciso nel tessuto socioculturale italiano (come il lancio del cabaret con la fondazione dell’Intra’s Derby Club), Enrico Intra ha attraversato da protagonista oltre mezzo secolo di vita musicale. Affermatosi giovanissimo negli anni ’50, ottenendo in pochi anni una serie di significativi riconoscimenti internazionali, ha sviluppato una poetica tesa all’incontro tra il linguaggio più squisitamente jazzistico e la musica europea contemporanea di matrice colta, e per questo è stato tra i prirmi musicisti italiani ad elaborare un concetto “europeo” di jazz. Nella sua musica unisce un profondo legame con la tradizione jazzistica, pervaso da un autentico legame con il blues, all’adesione alle tendenze più radicali della scena musicale.
Le sue composizioni si configurano come vere e proprie sfide a schemi formali ed espressivi consolidati e spaziano dal blues alla musica sacra (la Messa d’Oggi e la rilettura elettronica e strumentale dei cicli del gregoriano ne sono un notevole esempio). Tra i suoi capolavori realizzati a cavallo tra gli anni ’60 e ’70 si segnalano Archetipo, To The Victims Of The Vietnam, Nuova Civiltà: di quest’ultima esiste una memorabile versione discografica a cui ha partecipato Gerry Mulligan ed è considerata dalla critica internazionale una delle più importanti opere non da leader del celebre sassofonista e compositore americano. Dalla seconda meta degli anni ’80 sviluppa in forme sempre nuove il progetto Sound Movie, basato sull’improvvisazione totale realizzata in contrappunto alla proiezione di famosi film del cinema muto di matrice espressionista (con compagni di avventura del calibro di Markus Stockhausen, Roberto Fabbriciani, Mauro Negri, Franco D’Andrea, Marco Vaggi, tra gli altri), e contemporaneamente elabora una personale e originalissima ricerca sui suoni elettronici che fa di lui uno dei tastieristi di punta a livello internazionale. La sua attività musicale lo ha visto anche arrangiatore di successo e direttore d’orchestra in famosi programmi televisivi, ed è celebre il sodalizio musicale che lo lega a Franco Cerri, con cui condivide da un quarto di secolo la leadership di un quartetto trasformatosi nel tempo in un vero e proprio “doppio trio”. Con Cerri è uno dei fondatori dell’Associazione Culturale Musica Oggi (Ambrogino d’Oro del Comune di Milano nel 2003), di cui il terzo esponente è il musicologo Maurizio Franco, con cui Intra ha stabilito (fatto rarissimo in campo musicale) un forte connubio culturale. Dal 1987, Musica Oggi è responsabile dei Civici Corsi di Jazz di Milano, una delle principali realtà didattiche europee, di cui Intra è direttore e in seno ai quali ha formato La Civica Jazz Band, che dirige con entusiasmo e ha fatto diventare una delle orchestre di rilievo della scena italiana, protagonista di un’importante stagione al Piccolo Teatro di Milano. Da decenni, la sua attività si estende anche nell’ambito dell’organizzazione di festival e rassegne concertistiche di forte valenza culturale. Nel 2008 ha vinto il referendum della critica della rivista Musica&Dischi con l’album Liebman Meets Intra (Alfamusic).

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