Mira. Vanna Baldan di Gente di Mira interviene sulla vendita di villa Principe Pio

Dura presa di posizione di Vanna Baldan, coordinatrice di “Gente di Mira” ed alla quale si associa Paolino D’Anna Consigliere comunale di Venezia, sulla vendita di villa Principe Pio.”Siamo alle solite, sono cambiati i suonatori ma la musica è sempre la stessa. Incredibilmente il segretario del Pd mirese e Il sindaco Maniero si trovano accumunati nella ennesima battaglia di retroguardia. La vendita della Villa Principe Pio, di proprietà della Provincia di Venezia e ora della Città Metropolitana, che dal 2012 è inutilizzata crea scalpore? Inutile dire che è ridicolo che il segretario del Pd parli di Villa Principe Pio come grosso punto di riferimento per Mira è la Riviera. La villa è chiusa da almeno tre anni e dopo essere stata, per anni sede dell’APT e successivamente dell’Ecomuseo, che oggi ha sede a Dolo, classico esempio di come la giunta pentastellata non sia in grado di gestire l’organizzazione sul territorio dei servizi e dei punti di riferimento importanti per i cittadini miresi, non si ricordano grandi eventi. Ci si dimentica inoltre che la villa è stata posta in vendita già qualche anno fa dalla Provincia e il Sindaco della Città Metropolitana Brugnaro non ha fatto altro che rivedere il prezzo dell’asta che con i chiari di luna attuali paiono comunque abbastanza difficili da realizzare. Gli attacchi di Maniero alla Città Metropolitana – aggiunge Vanna Baldan – paiono del tutto fuori luogo e figli dei limiti di una concezione politica campanilistica e limitata alla conservazione del potere locale senza alcuna visione riformista delle istituzioni. Inutile ricordare al sindaco che proprio per colpa dei grillini e del loro beato isolamento politico, Mira con i suoi quasi 40.000 abitanti è esclusa da qualsiasi rappresentanza all’interno della Città Metropolitana. Il fatto che il Sindaco Brugnaro, attraverso la Città Metropolitana, disponga la messa all’asta di Villa Principe Pio dimostra l’incapacità della giunta guidata dal sindaco Maniero di dialogare e negoziare, per il bene di Mira, con il Sindaco della città Metropolitana. Mira possiede molti immobili che non riesce ad utilizzare e invece di opporsi alla giusta scelta del Sindaco Metropolitano Brugnaro di alienare il patrimonio inutilizzato e chiuso ad ammuffire, meglio farebbe a concordare con Brugnaro come reinvestire su Mira l’eventuale ricavato della vendita e, nel frattempo, adoperandosi per rivitalizzare ed utilizzare adeguatamente gli immobili di proprietà comunale. Per il bene dei miresi sarebbe necessario che Mira, quale Comune che ha un peso ponderato rilevante, giocasse un ruolo decisivo all’interno della Città Metropolitana sia per la redazione dello Statuto della CM che per la gestione del proprio territorio e dei beni immobili che sono presenti a Mira. E’ troppo facile dire che Brugnaro può disporre dei beni miresi. A nessuno può sfuggire che oggi il patrimonio comunale risulta essere in uno stato di quasi totale inutilizzo ed abbandono. Villa dei Contarini dei Leoni, ad oggi, risulta scarsamente utilizzata con un restauro costato circa 4,5 milioni di euro e priva di alcuni certificati che la rendono inagibile se non per uffici; Villa Levi Morenos con il parco e gli edifici costituisce un’ottima dimostrazione di come la natura sappia reimpossessarsi degli spazi abbandonati dall’incuria umana; Villa Mocenigo, fortunatamente, rimane l’unica utilizzata per il master sul Turismo dall’Università di Venezia. Ma veramente la classe politica mirese pensa che con le contrapposizioni e i campanilismi Mira possa ritrovare un ruolo che la faccia uscire dal suo beato isolamento e costante impoverimento sociale ed economico?”

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