Dolo. Il Comitato Marcato: L’Ospedale di Dolo esiste da 150 ma non riusciranno a farlo morire

Riceviamo dal Comitato Bruno Marcato:
Ce la stanno mettendo tutta, ma il nostro Ospedale tiene ancora duro, anche se non sappiamo ancora per quanto. Sta vivendo da tempo una lenta ed inesorabile agonia, molti di quelli che dovrebbero intervenire per salvarlo si girano dall’altra parte e fanno finta di niente e chi invece lo sta demolendo continua colpo su colpo per finire definitivamente la sua gloriosa esistenza. Ultimamente sono stati ridotti i posti letto di Rianimazione, avviato il servizio di Chirurgia su cinque giorni settimanali in orario giornaliero concentrando i posti letto in Urologia che si prevede il suo spostamento a Mirano come pure di Ginecologia già programmata dai primi giorni di gennaio. A questa va aggiunto il trasferimento a Mirano già programmato di Ortopedia ed il depotenziamento di Radiologia senza più l’attuale Risonanza Magnetica e diretta dal Primario di Mirano. Una lenta agonia del nostro Ospedale, iniziata tanto tempo fa che sta arrivando alla fine, ma non ci riescono ancora a farlo morire.
Pochi giorni fa è stata invece ricordata la sua nascita, in una iniziativa pubblica dove erano assenti le istituzioni e rischiava di passare in silenzio anche la nascita come sta passando la sua morte. Non c’era nessun Sindaco dei Comuni del Miranese, neppure il Presidente della Conferenza dei Sindaci della nostra ULSS 13. Evidentemente, a loro non interessa proprio nulla del nostro Ospedale. Tranne i Sindaci di Dolo, Strà e Camponogara, che ringraziamo per la loro presenza ed il loro impegno, non c’era neppure nessun altro Sindaco dei Comuni della Riviera del Brenta. Eppure, i Sindaci sono (per legge) “Autorità Sanitaria Locale”, dovrebbero essere interessati, se impegnati potevano eventualmente delegare il Vicesindaco, l’assessore alla sanità e servizi sociali, un Consigliere Com.le, oppure qualcun altro a rappresentare il Comune, evidentemente anche a loro non interessa nulla del nostro Ospedale.
Non c’erano neanche i Consiglieri Com.li dei vari Comuni a rappresentanza dei cittadini che gli hanno eletti e neppure i Sindacati, a rappresentanza di quei 1150 lavoratori che prestano ancora servizio nell’Ospedale. Proprio un disinteresse generale, nonostante gli inviti, l’informazione e la diffusione del programma dell’iniziativa. La Regione era rappresentata dai Consiglieri eletti nel territorio di questa ULSS 13, Bruno Pigozzo, Franco Ferrari e Alberto Semenzato, li ringraziamo per la loro presenza e li invitiamo ad una riflessione seria su cosa stiamo perdendo in questo territorio, chiediamo loro un confronto anche nel merito su quanto stanno programmando in Regione in alternativa al nostro Ospedale.
Un ringraziamento particolare al parroco di Dolo don Alessandro Minarello, per la disponibilità, l’aiuto e la testimonianza portata nei suoi saluti. Rivolgiamo a lui ed ai parrocchiani un invito alla vigilanza su quanto sta succedendo al patrimonio che Antonio Guolo li beneficiò con il legato nel 1852, grazie al quale nacque anche il nostro Ospedale inaugurato nel 1865. C’è chi vuole alienare il patrimonio che Guolo vincolò alle cure e ricovero dei malati infermi più poveri della parroccia di Dolo, stanno tentando di venderlo senza nessuna vergogna e pudore, come fosse una loro proprietà da poter disporne a loro piacimento.
Siamo convinti che la nuova legge in discussione e le scelte già fatte dalla Regione dia la possibilità al nostro Ospedale di rinascere, questa volta non ci sarebbero proprio alternative e scuse per considerarlo necessario in questo territorio. Solo una volontà politica lo potrebbe escludere e con questo privare anche i cittadini di un prezioso patrimonio e servizi di qualità costruiti negli anni. Questa volta ci appelliamo ai cittadini, siano vigili !

Commenta per primo la notizia "Dolo. Il Comitato Marcato: L’Ospedale di Dolo esiste da 150 ma non riusciranno a farlo morire"

Scrivi un commento

La tua mail non sarà pubblicata ne usata per scopi promozionali


*


Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.