Riportiamo il comunicato stampa inviato da Vanna Baldan (nella foto) della lista civica “Gente di Mira” su un argomento scottante come il distretto di Mira.

“Il Distretto Sanitario deve rappresentare non solo un’opportunità sanitaria, visto i servizi sanitari che eroga e che verranno ampliati con la nuova legge sanitaria regionale, ma anche occupazionale e di rivitalizzazione per il Comune di Mira e per il centro in particolare. Non si deve dimenticare che al Distretto di Mira afferisce l’utenza della Riviera del Brenta oltre che quella di Mira.
Da sempre, in Consiglio comunale prima e con la civica “Gente di Mira” poi, abbiamo sostenuto che il Distretto venisse realizzato nell’area ex campo da Rugby, facilmente collegabile con percorsi pedonali al Mirasole dotato di ampio parcheggio, ai giardini pubblici di villa Levi Morenos, a villa dei Leoni oltre che facilmente raggiungibile con i mezzi pubblici.
La nostra proposta fu cassata dalla giunta Carpinetti che propose l’assurda localizzazione, fortunatamente abortita, nell’ara di via Oberdan. La nostra proposta mirava all’utilizzo di un’area centrale ed estremamente interessante anche per ridare vita alle esistenti attività economiche, e che permettesse e permetta, lo sviluppo di un polo di attrazione con la creazione di nuovi spazi artigianali di servizio e commerciali per attività pubbliche e private.
Fa piacere che, come per la Casa di Riposo, anche la proposta che lanciammo anche come civica “Gente di Mira”, sia ora fatta propria dalla giunta Maniero.
Inutile dire che se la giunta, superando le note diffidenze, avesse prestato maggiore attenzione ai programmi elettorali e alle vecchie delibere, magari con una attenta osservazione su Google Maps, si sarebbero risparmiati lavoro e da oltre quattro anni Mira avrebbe già il nuovo Distretto sanitario. Meglio tardi che mai!
Ora ci auguriamo che il buon senso prevalga sulle logiche elettorali e sul dilettantismo e la giunta bandisca un concorso PUBBLICO per idee evitando di sprecare quella che può essere una importante occasione di utilizzo di un’area che, se ben utilizzata, può rappresentare una grande occasione di sviluppo economico integrato tra pubblico e privato che punti anche alla ricucitura dal punto di vista urbanistico”.