Dolo. La consigliera Vazzoler: “Dolo, poco City e anche poco Smart”

Riceviamo dalla consigliera Carlotta Vazzoler del gruppo Centristi per l’Europa:

“L’Amministrazione comunale di Dolo chiama oggi SMART CITY quello che nei piani delle opere pubbliche di tutti i Comuni italiani sono invece chiamati “interventi di manutenzione straordinaria”. A Dolo SMART CITY è l’accettazione passiva della proposta da parte di una società privata per fare una serie di lavori in cambio di una concessione ventennale che peserà sul bilancio comunale e sul portafoglio dei cittadini dolesi per oltre 10 Milioni di euro. È evidente che non c’è da parte di questa Amministrazione una visione lungimirante di città in termini di vera SMART CITY. Nei mesi precedenti avevo già avuto modo di rappresentare le criticità di questa dubbia operazione fino ad arrivare alla giunta del 02 marzo scorso durante la quale per dare al Sindaco un segnale di critica evidente, in fase di voto, mi sono astenuta.
Da allora non essendoci stata alcuna condivisione né volontà di considerare proposte alternative o migliorative, in occasione del Consiglio Comunale del 27 luglio ho dovuto votare contro questa approvazione. Non posso essere d’accordo perché: • SMART è la capacità di far passare una semplice lista di lavori, come una “…rivoluzione tecnologica al servizio dei cittadini”; • SMART è la scelta di fare un investimento ventennale da 10 milioni di euro impegnando il Comune con un canone annuo medio di oltre 500mila euro, ben superiore ai 400mila euro attuali, rinunciando anche alla possibilità di ridurlo nel tempo; • SMART è la scelta del metodo: la finanza di progetto, un metodo blindato con diritto di prelazione e ristoro delle spese progettuali al proponente privato. Un metodo criticato anche dal procuratore Carmine Scarano, Responsabile della Corte dei Conti del Veneto quando sostiene che “l’opera finisce per costare molto di più del previsto aggravando il debito dell’ente pubblico”. (“Sono emerse indubbie criticità sull’utilizzo in concreto di questo strumento… Interventi cofinanziati dai privati, ma che troppo spesso vedono oneri e rischi solo a carico del pubblico… Il privato si tutela bene inserendo nel contratto clausole che di fatto annullano i rischi. L’opera finisce così per costare molto di più del previsto aggravando il debito dell’ente pubblico…” (Inaugurazione dell’anno giudiziario 2016 della Corte dei Conti in Veneto – procuratore Carmine Scarano ); • SMART è prevedere l’installazione di soli tre punti di ricarica per le auto elettriche nel centro di Dolo lasciando sguarnite le frazioni di Arino e Sambruson; • SMART è affermare che ci sara’ copertura Wifi su tutto il territorio comunale e invece spendere 250mila euro per installare solo su 4 pali della luce 4 antenne Wifi di accesso ad internet con un raggio d’azione, sgombro da ostacoli, di appena 20 mt per ciascun punto; • SMART è la scelta di lasciare al privato i ricavi ottenibili dai titoli di efficienza energetica per un valore di 135mila euro;
• SMART è la scelta di realizzare una pensilina da 825 mq, spendendo la considerevole cifra di 550mila euo, per coprire le tribune dello stadio Walter Martire di Dolo installandoci sopra un impianto fotovoltaico che copre solo il 15% della superficie e lasciare il beneficio della produzione dell’energia elettrica alla società privata concessionaria; • SMART è non aver fatto in proprio la riqualificazione degli impianti che nell’arco di qualche anno ci avrebbe consentito, con il risparmio ottenuto, di autofinanziare l’intervento. Così invece, del risparmio, godrà solo la società privata concessionaria.
• SMART è la scelta di includere, nel contratto, le forniture di energia elettrica e quindi far godere alla società privata concessionaria dei risparmi derivanti dagli adeguamenti contrattuali previsti nel libero mercato; • SMART è vincolare il Comune con un contratto ventennale quando le tecnologie si rinnovano a grande velocità rischiando di lasciare il nostro paese fermo su tecnologie che saranno ben presto superate;
• SMART è la scelta di porre a carico del Comune il pagamento delle analisi energetiche annuali, fatte dal concessionario privato e non da un ente terzo;
• SMART è la scelta di ritenere, in una concessione ventennale, gli interventi di manutenzione straordinaria, come extracanone e quindi a carico del Comune;
• SMART è la scelta di non prevedere a carico del proponente privato una verifica illuminotecnica ante e post intervento per trarne le dovute considerazioni e/o penali in merito;
Sarà solo per questo che Dolo diventerà “uno dei paesi più SMART d’Italia”?”

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