Dolo. Torna il network Jazz Area Metropolitana: “Flussi” il nuovo titolo, dedicato alla Riviera del Brenta e al Miranese. A Martellago il 23 marzo, a Dolo il 24 e 25 marzo una serie di concerti

Jazz Area Metropolitana, il network diffuso tra le ex province di Padova, Venezia e Treviso, torna per il suo secondo anno di attività, felice degli ottimi riscontri del 2017 (16 comuni, 3 province, 25 concerti, 3000 spettatori, collaborazioni di alto profilo). “Flussi” è il titolo del percorso di concerti che nel 2018 coinvolge diversi comuni tra la Riviera del Brenta e del Miranese, e che inizia il prossimo 23 marzo e fino a maggio coinvolge il territorio regionale.
Teatri, ville, scuole, strade e negozi sono “invasi” per oltre due mesi da nuove energie, idee e proposte all’insegna del comun denominatore della musica d’oggi.
Anche quest’anno continua l’esplorazione di luoghi inusuali, l’attenzione ai giovani e la valorizzazione del territorio nel suo senso più ampio. Ancora e sempre più al centro dell’attività di Jazz Area Metropolitana sono la generazione di nuove occasioni di incontro e la valorizzazione del concetto di comunità.

La serie di appuntamenti comincia a Martellago venerdì 23 marzo 2018 alle ore 21 con Giaro TangJazz, nella Barchessa di Ca’ della Nave (Ingresso libero, prenotazione consigliata). Sul palcoscenico, insieme all’appassionato titolare del progetto – Paolo Giaro – sono Eliana Melone (voce), Raffaele Damen (fisarmonica), Carlo Colocci (sax), Massimiliano Tonelli (contrabbasso) e Ivan Gambini (batteria). Giaro è chitarrista, compositore e arrangiatore, ma è soprattutto un’anima accogliente, che assorbe suoni e sentimenti dalle strade del mondo per farli propri e per restituirli con un vestito nuovo. Ha lavorato con i più grandi ed ha sperimentato incisioni, festival, direzioni artistiche. Nel progetto “TangJazz” la musica del Rio de la Plata sposa il jazz meno convenzionale e si aggancia al contesto musicale contemporaneo europeo, per una miscela sonora affascinante, dal sentimento struggente e ricchissimo di colori.

Si prosegue sabato 24 marzo, dalle ore 18, quando a Dolo torna “Jazz in the Shops”: il centro storico del paese (negozi, cortili, strade) è palcoscenico per diversi concerti diffusi: i musicisti e le loro sonorità fanno parte della vita del paese, ne compongono il paesaggio e si accostano alla gente che normalmente vi abita. Un’esperienza già rodata, e sempre perfettamente riuscita: curiosità, affetto, sorrisi accolgono sempre gli artisti che condividono con disinvoltura le loro performance. L’orario scelto è il più affollato, nella giornata più affollata, e passeggiare e fare shopping assume un significato diverso! Gruppo di punta del pomeriggio a Dolo è l’esplosivo progetto di Helga Plankensteiner, protagonista anche del concerto di domenica 25 marzo.

Domenica 25 marzo una giornata davvero speciale e molto intensa: ben due concerti e un brunch sono ospitati a Dolo nella sede dell’Ex Macello, restituita alla città come “contenitore” culturale.
Alle 11.30 si “aprono le danze” con un aperitivo di benvenuto, seguito alle 12 dal concerto di Helga Plankensteiner e del suo vulcanico progetto “Plankton” (nella foto) . A seguire il brunch (ore 13) curato dall’Osteria-Ristorante Galleria 24 e alle 14 il concerto del trio Hyper+ con il trombettista Amir ElSaffar.
Musica, cibo, luogo all’insegna della commistione tra la tradizione e la ricerca del nuovo.
Così l’esplosivo concerto della funambolica sassofonista, cantante, compositrice altoatesina Helga Plankensteiner con il suo progetto “Plankton” (Italia, Germania, Austria) intende spazzare via qualsiasi possibile confine tra vecchio e nuovo, tra classico e jazz, tra narrazione e improvvisazione.
Artista tra le più originali e vivaci del panorama nazionale, la Plankensteiner arriva a JAM con il suo più recente ensemble, costituito da eccellenti interpreti che provengono da ambo i versanti alpini (dalla Baviera al Veneto): Matthias Schriefl alla tromba; Gerhard Gschlössl al trombone, Michael Lösch all’Hammond e pianoforte, Enrico Terragnoli alla chitarra e banjo e Nelide Bandello alla batteria.
Con “Plankton” (che unisce il prefisso del suo nome alla parola tedesca Ton che significa suono) la musica fluttua fino a travolgere i suoi stessi argini. Grazie anche al contributo fondamentale di una band di grande livello e incontenibile fantasia, l’eclettismo di Helga riesce a trovare uno sfogo eccellente nel suo ultimo lavoro di ricerca, raccolto nel cd “Lieder/Songs” recentemente pubblicato da Jazzwerkstatt. Sono in particolare i Lieder di Schubert – quel capolavoro assoluto della cultura romantica tedesca che ha scritto una delle più toccanti pagine della storia della musica – ad essere rivisitate e rigenerate tra improvvisazione e reinterpretazioni avvenieristiche, tra jazz non convenzionale, rispetto dello schema canzone e suo stravolgimento. Un’operazione coraggiosa che ci piace pensare lo stesso Schubert avrebbe, dalla sua natura tanto estrema, apprezzato.

Ospite del secondo concerto è il progetto in trio Hyper+, una combinazione veneto-friulana composta dal sassofonista Nicola Fazzini, dal bassista Alessandro Fedrigo e dal percussionista Luca Colussi: strumentisti di spessore e fantasia, la cui musica si muove tra jazz, improvvisazione e musica contemporanea alla ricerca di nuove dimensioni sonore. Il trio accoglie nuovamente (dopo il successo di “Saadif” del 2016) il trombettista di origine irachena Amir ElSaffar, figura di grande rilievo nell’attuale scena musicale newyorkese, già collaboratore, tra gli altri, di Vijar Iyer, Cecil Taylor, Marc Ribot. La tradizione che in questo caso l’ensemble esplora è proposta dallo stesso ElSaffar, che accosta alla sua innata necessità di ricerca alle più antiche tradizioni del suo paese. Il mâquam ottomano è tra gli spunti principali degli arrangiamenti dell’ensemble, così come gli elementi microtonali e i modi musicali arabi, di antichissima derivazione. L’accostamento di questi pattern alle più moderne interpretazioni tra jazz e contemporaneo, includendo le più coraggiose sperimentazioni ritmiche e le sonorità elettriche più elaborate, danno vita a un viaggio evocativo, non lineare a caratterizzato dalle più lontane esperienze sensoriali. Un incontro tra panorami sonori urbani e antichi, che si avventura ogni volta attraverso strade originali, mai percorse prima.

In questa prima parte di Jazz Area Metropolitana hanno collaborato alla realizzazione delle attività il Comune di Dolo, il Comune di Martellago, Centromarca Banca, Fondazione Riviera Miranese e Galleria 24. Si confermano al fianco del network, che prosegue nella programmazione fino a maggio, anche i Comuni di Stra, di Mogliano Veneto e di Mirano con il loro contributo insieme a Conte 131 e Ca’ della Nave; Cortivo 2.0, Novarex e Voltan come partner; lo Studio 15 Design per le grafiche, I-Jazz e Europe Jazz Network – di cui fanno parte gli organizzatori – e Pro Helvetia per l’ospitalità all’interno delle proposte musicali. Il Giornale della Musica si conferma media partner di Jazz Area Metropolitana.

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