Orte-Mestre: il Governo dimissionato rimette in pista l’autostrada

Riportiamo il comunicato stampa del Comitato Opzione Zero sull’argomento:

“Con un colpo di teatro e a tempo scaduto il Governo Gentiloni riattiva il progetto Orte-Mestre.
L’ultima seduta del CIPE accoglie la richiesta di ANAS di subentro al promotore privato e istituisce il tavolo tecnico.
Intanto ANAS tergiversa sulla messa in sicurezza della Romea.
La Rete nazionale Stop Orte-Mestre pronta a riattivarsi.

A tempo ormai scaduto, mentre tutti sono distratti dal dibattito sui futuri assetti di Palazzo Chigi, il Governo Gentiloni, sonoramente punito dagli elettori, si permette il lusso di riattivare il progetto Orte-Mestre, oltre ad altre grandi opere.
La notizia si apprende dall’esito della seduta CIPE dello scorso 21 marzo, presieduta dallo stesso ex Presidente del Consiglio: in sostanza il Comitato Interministeriale avrebbe accolto la richiesta di ANAS di subentrare alla GEFIP Holding di Vito Bonsignore quale promotore diretto dell’opera, e avrebbe al contempo dato il via libera all’istituzione del tavolo tecnico per chiudere l’operazione.
Una decisione che fa il paio con le preoccupanti dichiarazioni rilasciate da Vittorio Armani, Presidente e Amministratore delegato di ANAS, lo scorso 19 gennaio. Armani, all’indomani della fusione di ANAS con RFI, ebbe a dire che in virtù dell’aumentata capacità di investimento “ANAS potrebbe essere interessata a subentrare in opere progettate in passato da privati e poi abbandonate, come nel caso della Romea commerciale…”.
Stupefacenti, in senso allucinatorio, le dichiarazioni dell’ex Ministro dei Beni Culturali Dario Franceschini che in un articolo della Nuova Ferrara del 22 marzo commenta così l’esito della riunione del CIPE: “Dunque la E55, la grande direttrice europea che attraverserà il territorio del Basso Ferrarese (ma anche territori nelle regioni Veneto, Emilia-Romagna, Toscana, Umbria e Lazio, ndr) e libererà la strada statale Romea dal traffico pesante non solo non viene abbandonata, ma lo Stato, tramite l’Anas, ne garantirà direttamente la realizzazione e il finanziamento. Era un impegno preso in campagna elettorale che ora trova una prima concretizzazione”.
Opzione Zero interviene duramente sulla vicenda: “E’ vergognoso e inaccettabile che il Governo PD così pesantemente punito dagli elettori e rimasto in carica per sbrigare solo ed esclusivamente l’ordinaria amministrazione, si permetta di prendere decisioni su un progetto dall’impatto ambientale incalcolabile e dal costo esorbitante di oltre 10 miliardi di euro. Un atto che per quanto ci riguarda equivale letteralmente a uno sputo in faccia ai cittadini. In occasione delle elezioni amministrative a Mira l’ex Ministro del Rio era piombato a Giare promettendo la messa in sicurezza della Romea e l’accantonamento della faraonica autostrada. Definire questi personaggi dei voltagabbana è ancora poco. Se a questo aggiungiamo l’inutile e insensata proposta della società SINERGO di raddoppio della Romea e il ritardo nell’avvio dei lavori di messa in sicurezza, qui la confusione regna sovrana. Intanto però la gente continua a morire sulla strada.”
Il comitato rivierasco intende chiedere conto ad ANAS sui ritardi degli investimenti promessi per la SS 309 e su quali siano le reali intenzioni, ma lancia anche un appello ai neo deputati e senatori del territorio sensibili al problema affinché si attivino nelle sedi opportune per bloccare la riattivazione dell’iter della Orte-Mestre e per sbloccare i lavori di sistemazione della statale.
Nel frattempo la notizia ha immediatamente riattivato la Rete nazionale Stop Orte-Mestre, che proprio grazie al nodo di Comacchio è stata in grado di denunciare tempestivamente l’accaduto”.
E riportiamo quanto precisato dall’amministrazione dolese sulla questione:
“La notizia che il CIPE avrebbe concesso ad Anas di subentrare al privato nel project per la realizzazione della cosiddetta Romea Commerciale, è inquietante e rende nuovamente attuale un fantasma che pensavamo scomparso per sempre.
Dolo e la Riviera del Brenta non possono sopportare questa ferita. Come amministrazione e come forze politiche siamo pronti a salire sulle barricate per dire un secco “no” alla Romea Commerciale chiedendo, nel contempo, l’accelerazione del “Progetto Del Rio” di immediata messa in sicurezza dell’attuale Romea.”

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