Mestre. All’Ospedale dell’Angelo spuntano gli ombrelloni per ripararsi dal sole

Riportiamo un comunicato della Fp-Cgil di Venezia.

“Vuoi andare nei Caraibi?
Mancano la sabbia e i pesci tropicali ma all’Ospedale del’Angelo troverai gli Ombrelloni per ripararti dal sole di questi giorni! Vieni a trovarci!

Potrebbe essere uno spot per pubblicizzare l’Ulss Serenissima Beach ma purtroppo la realtà sta superando la fantasia.
Ancora una volta l’Ospedale dell’Angelo sale agli onori della cronaca non per esempi virtuosi di assistenza ma per le sue gravi difficoltà e carenze strutturali.

Continuiamo a correre ai ripari per correggere il progetto fallimentare della costruzione di questo ospedale, annunciando nuovi progetti per pensare a come ricondurre questa struttura a misura del cittadino/paziente – dichiarano dalla Cgil Funzione Pubblica Daniele Giordano, Segretario Generale e Marco Busato, responsabile Sanità.

Tocca al Direttore Generale Dal Ben proporre soluzioni tampone per provare ad affrontare problemi gravi che non possono essere scaricati su pazienti e cittadini.
I tre progetti annunciati oggi alla stampa per arginare una condizione inaccettabile per una struttura sanitaria mancano di un particolare sostanziale: chi paga?
La responsabilità della progettazione è del gruppo che sta beneficiando di una rendita trentennale senza rischi e senza avere alcuna ripercussione negativa sul piano delle responsabilità.

Nel 2015 il Direttore Generale Dal Ben ha preteso ed ottenuto un lodo arbitrale per la valutazione della legittimità del canone contrattato dalle aziende private: è stato riconosciuto il diritto alla riduzione del 10% del canone complessivo e alla riduzione del canone sulle tariffe dei servizi.

Bisogna ricondurre a responsabilità chi ha permesso tutto questo – osservano i rappresentanti sindacali – ma soprattutto costringere a farsi carico delle spese le aziende che hanno progettato e costruito questo ospedale inadeguato alla sua mission e che continua ad essere oggetto di revisione e di correzione con spesa continua di soldi pubblici (ricordiamo che fin dalla sua inaugurazione ha avuto problemi).

Ci chiediamo dove sia la Regione Veneto e soprattutto dove sia l’Azienda Zero che, a detta dei suoi ispiratori, avrebbe vigilato sulle inefficienze dei progetti di finanza e posto un argine all’utilizzo delle risorse pubbliche. Come Cgil ci chiediamo come sia possibile che dopo tutte le numerose denunce del Direttore Generale Dal Ben l’Azienda Zero, operativa ormai da 18 mesi, non abbia ancora aperto un vero e proprio contenzioso nei confronti dei responsabili di questa situazione.
Forse le attenzioni dell’Azienda Zero sono rivolte a territori ritenuti più importanti e politicamente più rilevanti di quello veneziano.

Evidenziamo che si spendono risorse per adeguare una struttura che ha solo 10 anni e non si investe nei presidi funzionali a favorire il lavoro degli operatori come dotare tutti i reparti dei letti elettrici che sono un sollievo per infermieri e operatori che prestano assistenza ai pazienti.

Per non parlare della carenza degli organici ormai insostenibile sia per quanto riguarda il livello dirigenziale (Medici) sia sul quello del comparto (Infermieri e Oss). La dimostrazione di queste considerazioni sta anche nei lunghi tempi di attesa per assumere personale, anche semplicemente per sostituire i pensionamenti, con la chiara volontà di affossare la sanità veneziana e magari spingere i cittadini verso altre province o strutture private.

Per tutte queste ragioni – concludono – chiediamo alle forze politiche del nostro territorio, sia di maggioranza che di opposizione, ai Sindaci e al mondo delle associazioni di chiedere rispetto per i cittadini che rappresentano e mettere in campo, proprio nella discussione del nuovo piano socio sanitario, un’iniziativa forte a difesa e rilancio della sanità veneziana. Come Cgil non vogliamo perdere quest’occasione e siamo pronti a contribuire alle iniziative di difesa della nostra sanità”.

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