Camponogara. George Tatge a Camponogara Fotografia

Incontro “La fotografia meditata” Venerdi 1 marzo ore 20:45. Sala Consiliare del comune di Camponogara (VE). Ingresso 5 euro.
Workshop “La fotografia meditata” Sab 2 e Dom 3 marzo 9:00-18:00.
Per informazioni e iscrizioni:
https://www.facebook.com/events/354190348751591/
camponogarafotografia.blogspot.com

Giornalista per Art Forum di New York, e poi dirigente tecnico fotografico della Fratelli Alinari di Firenze per quasi vent’anni, George Tatge ha esposto in gallerie e musei di rilievo internazionale: dal Metropolitan Museum di New York, alla Maison Européenne de la Photographie di Parigi, dal Museo Peggy Guggenheim di Venezia, al Reiss-Engelhorn Museum di Mannheim e al MAXXI di Roma.
Di recente, il regista canadese David Battistella ha girato un film sulla vita e l’opera di George Tatge: “Liight & Silver, the Photographic Life of George Tatge”.
Nel 2010 gli è stato assegnato il Premio Friuli Venezia Giulia per la Fotografia. Insieme a Salgado, Robert Capa, William Klein e Paul Strand, era tra i 35 fotografi stranieri scelti per la mostra sull’Italia a Palazzo della Ragione di Milano nel 2015, intitolata “Henri Cartier-Bresson e gli altri”.
La sua mostra Italia metafisica, che sta girando l’Italia, ha aperto a Firenze nel 2015, e il catalogo, edito da Contrasto, ha vinto un premio IPA della Lucie Foundation di N.Y. nel 2015 e il Premio Ernest Hemingway 2016 di Lignano Sabbiadoro.
La maggioranza delle sue immagini sono fatte con un banco ottico 13x18cm Deardorff.
www.georgetatge.com

“Le immagini di Tatge trasmettono l’emozione di una scoperta sia personale che assoluta. […] Il senso della scoperta geografica che le immagini di Tatge trasmettono testimonia la dialettica tra arte e scienza che, attraverso meccanismi chimici e fisici, è alla base della fotografia.
La scoperta è una sorpresa. Tatge lo rivelerà di tanto in tanto notando, in modi surreali, le incongruenze che un fotografo può incontrare. Oggetti di solitudine e straniamento rompono la contemplazione isolata del fotografo errante e lo aiutano a recuperare un senso innato di ironia e divertimento davanti allo spettacolo surreale che il mondo ha da offrirgli. Tatge mette queste storie sul palco con misura e con delicatezza, senza mai negare il fatto che questi sono oggetti del passato
che il tempo ci ha lasciato in eredità, come legni in riva al mare. Eventi di passaggio e di transizione, come le reliquie, le rovine, i resti di opere incomplete, che le sue fotografie catturano in immagini di equilibrio meditato.”

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