Dolo. Il comitato Marcato si chiede: Cosa c’è da nascondere?

Cosa c’è da nascondere ? Si chiede il Comitato Bruno Marcato che analizza preoccupato quanto sta accadendo attorno all’ospedale di Dolo. Riportiamo integralmente il testo del comunicato del comitato dolese.

Ad una richiesta da parte di alcuni Sindaci della Riviera del Brenta per la convocazione della Conferenza dei Sindaci per discutere il futuro della sanità nel nostro territorio alla presenza dell’assessore regionale Coletto, il Presidente Silvano Checchin l’ha convocata senza la presenza dell’assessore ed “a porte chiuse”. Di cosa ha paura Checchin ? La Conferenza dei Sindaci dovrebbe rappresentare i cittadini dell’ULSS 13 e difendere i servizi sanitari e sociali di questo territorio ed il suo Presidente ne dovrebbe essere il garante di questo. Gli interessi delle lobby dei medici e dei primari vengono dopo e questi sono in grado di difendersi da soli, come lo è anche il dott. Gumirato.
Di Silvano Checchin non abbiamo ancora letto o sentito qualcosa che riguarda il nostro Ospedale e dei servizi in Riviera del Brenta, eppure riguardano 130.000 abitanti. Leggiamo, con molto interesse invece i suoi interventi a difesa della Cardiochirurgia di Mirano (un reparto importantissimo) ma si tratta di un solo reparto di un solo Ospedale. E tutto il resto ? A Dolo è in discussione l’intero Ospedale ! Siamo consapevoli che Silvano Checchin forse è meno sensibile dei Sindaci della Riviera del Brenta sui problemi dell’Ospedale di Dolo, lui è Sindaco di Spinea, il suo Comune è a due passi dall’Ospedale di Mestre e gran parte della cittadinanza di Spinea già usufruisce di quell’Ospedale. Però l‘ ULSS 13 non finisce a Spinea, arriva fino a Lova (Campagnalupia), Liettoli (Campolongo Maggiore), Sandon (Fossò), Tombelle (Vigonovo) ma questi cittadini sono meno fortunati e considerati di serie B.
Dispiace che alla Conferenza dei Sindaci chiuda la porta per non farsi sentire, anziché diffondere le notizie, con la dovuta trasparenza ed invitando i cittadini ad essere presenti. Di cosa hanno paura ? Cosa c’è di più bello della democrazia e della possibilità per i cittadini di sentire cosa pensano i loro rappresentanti dei problemi che li riguarda. Viviamo in tempi dove la democrazia, anche a livello locale, è quasi un ostacolo. Eppure, per la nuova legge sulle “nuove ULSS, ASL ed Azienda Zero”, che stanno discutendo in Regione, è stato previsto un’audizione della Conferenza dei Sindaci e chiesto anche un parere ad ogni Sindaco. Perché i cittadini non possono sapere cosa i Sindaci andranno a dire in Regione a nome loro ?
Abbiamo letto sulla stampa, la difesa d’ufficio del Direttore Generale da parte di Silvano Checchin. Se il Presidente della Conferenza ei Sindaci, leggesse le osservazioni alle Schede Ospedaliere fatte a suo tempo proprio dal Direttore Generale, scoprirebbe che è lui il responsabile principale dell’attuale situazione nella nostra ASL ed in particolare della classificazione dell’Ospedale di Dolo. Se Silvano Checchin leggesse le proposte fatte a suo tempo da Gumirato, scoprirebbe che è stato lui a prevedere e chiedere alla Regione la divisione netta tra area medica a Dolo e quella chirurgica a Mirano. Ha chiesto esattamente il contrario di quello che tutti i Sindaci (compreso Checchin) avevano votato nel 2012, ma scoprirebbe anche che a seguito delle previsione voluta da Gumirato nelle Schede Ospedaliere, è stato formulato l’atto aziendale dove è previsto il trasferimento di tutti i reparti di area chirurgica dell’Ospedale di Dolo a quello di Mirano e viene previsto anche che la Cardiochirurgia di Mirano venga accorpata a Mestre. Probabilmente Silvano Checchin non si ricorda neanche che è stato dato parere favorevole all’atto aziendale anche da parte dei Sindaci, lui compreso.
Ora ci sarebbe l’occasione di rimediare agli errori ed alle “sviste”. La Regione sta rimettendo in gioco tutto, attraverso le nuove ULSS, le ASL e l’Azienda Zero. Ci sembra di aver capito però che per Silvano Checchin (tranne che per la Cardiochirurgia) va bene invece così e forse è meglio concentrarsi sui primariati e sui finanziamenti all’Ospedale di Mirano. Noi invece non siamo d’accordo e lotteremo ancora per la difesa del diritto alla salute da garantire a tutti i cittadini, compresi quelli che abitano in Riviera del Brenta.

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