Dolo. L’ospedale deve essere salvaguardato chiede il Coordinamento dei cittadini

Riceviamo e pubblichiamo questo comunicato inviato da Cittadini per l’Ospedale di Dolo Coordinamento Riviera del Brenta

I giornali locali riportano la notizia della visita agli ospedali di Dolo e Mirano da parte del Presidente e di alcuni componenti della 5^ Commissione Sanità della Regione Veneto, accolti dalla Direzione della nostra ASL.
Finalmente i riflettori delle istituzioni si accendono anche su Dolo, troppo trascurato nel recente passato, con emorragia di servizi e spostamenti di reparti.
Riteniamo, senza presunzione, che l’inversione di tendenza sia anche il risultato di una pressione popolare veicolata dai coordinamenti di cittadini, oltre che dal buon senso.
Priorità risultano il nuovo Pronto Soccorso, l’adeguamento delle sale operatorie e la soluzione della promiscuità tra week surgery di chirurgia con urologia.
Prospettive ed esigenze concrete, assolutamente da condividere.
Ma servono anche interventi urgenti sulla degenza, prevedendo stanze a due letti con i relativi servizi come la normativa prevede, e serve rivedere l’alloggiamento dei poliambulatori, ospitati attualmente in un prefabbricato obsoleto.
Infine non leggiamo indicazioni circa la messa a norma delle strutture che fino a poco tempo fa sembravano da evacuare.
Le nuove Schede Ospedaliere, in approvazione presso la Giunta Regionale, legittimeranno finalmente gli interventi per la valorizzazione e il rilancio del
presidio di Dolo, mantenendo i reparti necessari e funzionali ad un ospedale “spoke” per acuti.
Anche qui, però, avanziamo un’istanza già a suo tempo espressa: non prevedono le apicalità per Pronto Soccorso, Diagnostica e Rianimazione, reparti diretti dai Primari di Mirano, l’attuale “sudditanza” da Mirano rimarrebbe, come sta avvenendo con il Settore Materno. Prospettiva preoccupante e contraddittoria se il futuro di Dolo come ospedale centrale per la Riviera del Brenta è davvero nelle corde dell’amministrazione Regionale.
Continueremo a chiedere strenuamente quanto sopra, perché se è davvero cambiata la musica, il brano non deve interrompersi a metà e il direttore dell’orchestra deve interpretare bene lo spartito.
Ma siamo solo noi la voce della Riviera del Brenta? Le istituzioni locali si fanno sentire?

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