Pianiga. Il Movimento 5 Stelle imputa all’amministrazione di aver impegnato troppi fondi per villa Querini Calzavara Pinton

Riceviamo dal Movimento 5 Stelle di Pianiga e pubblichiamo:

“Le Amministrazioni comunali hanno spesso buone idee e desiderio di realizzarle ma purtroppo non sempre ci sono i soldi per concretizzarle. O almeno così si sente dire da chi amministra. Sì è vero, la crisi economica di questi anni ha eroso ancora di più le casse comunali e rende sempre più difficile realizzare anche piccoli interventi ma, se andiamo ad esaminare a fondo la situazione, ci rendiamo conto che non è vero che non ci sono i soldi, ce ne sono pochi certo, ma tutto dipende da come si decide di utilizzarli.
E così accade che il Comune di Pianiga decide di spendere oltre 6 milioni di euro per acquistare e ristrutturare una villa che è sicuramente un bene immobile degno di nota ma che ha un costo che supera di molto le possibilità della nostra Amministrazione comunale. Sì perché, ripeto, non è che la villa fosse di proprietà del Comune e l’Amministrazione abbia dovuto impegnare il bilancio solo per ristrutturarla, no! Ha dovuto spendere ben 1,5 milioni di euro solo per acquistarla, da un privato logicamente.
E non basta! Per ottenere il denaro sufficiente all’acquisto e alla ristrutturazione (parziale) dell’edificio ha impegnato il bilancio comunale per i prossimi 20 anni, con una quota annua di oltre 330.000 euro di rata leasing (non un vero e proprio mutuo tra l’altro, ma un leasing).
E non basta! Per completare la ristrutturazione (oggi c’è una parte ancora da sistemare) l’attuale Amministrazione comunale ha impegnato ulteriori 2,5 milioni di euro che si otterranno dalla vendita della rete gas, operazione dell’ultima ora con la quale si è deciso di realizzare subito un’entrata consistente ma rinunciando però ad avere annualmente un introito dal canone di concessione, come è stato fino ad ora. Una scelta discutibile, che diventa una scelta azzardata considerato che i due milioni e mezzo di euro che entreranno saranno fagocitati dall’investimento sulla villa, che a questo punto ci sarà costata (salvo ulteriori addebiti in corso d’opera) almeno 8,5 milioni di euro.
Se pensiamo che l’intero bilancio comunale è di poco più di 11 milioni di euro, una spesa del genere è davvero esagerata. Se paragoniamo la rata annuale del leasing della villa (oltre 330.000 euro) alle altre spese annuali, ci rendiamo conto che:
è il triplo della somma destinata annualmente agli interventi per gli anziani (100.000 euro circa);
è quasi il triplo della somma destinata alla cultura (139.000 euro circa);
è 6 volte la somma destinata agli interventi in favore dei giovani, sport e tempo libero (52.000 euro);
è quasi il doppio della spesa sostenuta per la sicurezza (compresi gli stipendi dei vigili)!
E quindi? Non ci sono i soldi o dobbiamo solo decidere come devono essere spesi?
Il Movimento 5 Stelle ha un’idea diversa di come vanno spesi i soldi del Comune. La Villa ormai c’è, è stata ristrutturata non completamente ma non sarà per forza necessario completare con urgenza la ristrutturazione. Noi proponiamo di rivedere gli impegni finanziari assunti per la Villa, in un’ottica di risparmio di risorse ma soprattutto di utilizzarla diversamente, non come sede degli uffici comunali, che avevano già una sede dignitosa e sufficiente. Vogliamo utilizzare la Villa come spazio per la cittadinanza e come occasione per valorizzare e far conoscere il nostro paese dentro e fuori dai nostri confini comunali. Proponiamo di collocare nella Villa un Centro di documentazione, sperimentazione e progettazione di attività sul risparmio energetico, ricerca nel settore ambientale e dell’agricoltura biologica. Vogliamo allestire nella villa un punto di raccolta di fondi europei che possa incentivare, in collaborazione con altri Comuni, la realizzazione di progetti finanziati dall’Unione Europea per lo sviluppo di nuove professionalità e nuovi sbocchi occupazionali per i giovani del territorio.
La Villa deve diventare un luogo in cui riavviare la nostra storia, valorizzare il nostro territorio, far ripartire la nostra economia.
E i due milioni e mezzo di euro che deriveranno dalla vendita della rete del gas non li vogliamo impegnare nella villa ma in tutti quegli interventi, in favore dei giovani e degli anziani, per le scuole, il sociale e la cultura, che sono stati in questi anni trascurati perché “non c’erano i soldi per farlo”. ”

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