Il consigliere comunale Giovanni Fattoretto ripercorre la storia della chiesetta costruita all’interno dell’ospedale e per la quale lo stesso teme la possibile chiusura. ” Il 23 settembre 2008, con una affollatissima cerimonia religiosa celebrata da Vescovo di Padova Mons. Alfredo Magarotto, è stata inaugurata nel monoblocco dell’ ospedale di Dolo la Cappella San Padre Pio. L’opera in se è costata sia soldi pubblici per la progettazione e opere murarie, sia soldi di fedeli per l’allestimento interno; interventi che oggi, solamente dopo 7 anni, ecco ripresentarsi come appare nella delibera 358 del 03/04/2015 dell’ Ulss 13, per l’importo di 21.800. Serve una nuova progettazione allo scopo di ridurre la struttura della cappella a favore del attiguo Centro Unico Prenotazioni. Non è certo mia intenzione sostituirmi alle competenze dell’ attuale parroco sugli spazi più o meno capaci della struttura di culto, – osserva Fattoretto – bensì chiedermi il motivo per cui l’Ulss 13 abbia pagato solamente 7 anni fa un progetto e relative opere murarie prevedendo un determinato afflusso di utenti per constatarne oggi la necessità di un ulteriore nuova progettazione dal costo di 21.800 euro a cui si sommeranno poi anche gli ulteriori costi per i lavori di intervento murario. Se qualcuno 7 anni fa ha sbagliato sulla attribuzione degli spazi da destinare al centro unico di prenotazione è giusto che ora ne risponda di persona o forse è soprattutto da chiedersi se questo affollamento è un evidentissimo segnale che la struttura dell’ ospedale di Dolo riveste un ruolo di primissima importanza per il nostro territorio tanto da andare in totale controtendenza con le più disparate ipotesi di declassamento e spostamento di reparti e servizi in altre strutture ma al contrario un incoraggiamento a investire nella nostra struttura rivierasca. Una cosa è comunque certa – ha concluso Fattoretto – come vi è un afflusso presso il centro unico di prenotazione vi è anche un afflusso di fedeli presso la Cappella San Padre Pio e credo che in ambo i casi vi debba essere rispetto e attenzione per le reciproche necessità.”