Dolo. Il coordinamento a favore dell’ospedale ha sottoposto un documento come impegno ai candidati che verranno eletti in Consiglio Regionale

Martedì scorso sotto Lo squero di Dolo si sono ritrovati sette candidati alle prossime elezioni regionali, erano presenti Vanna Baldan per Veneto Civico, Luca Fattambrini per l’Altro Veneto, Franco Scantamburlo per il Pd, Francesco Piccolo per la lista Tosi, Fortunato Guarnieri in sostituzione di de Lorenzi per il Sel, Denis Gennari per la Lega Nord e Andrea Zampieri per l’Area Popolare Veneto. Tutti si sono impegnati affinchè l’ospedale di Dolo rimanga funzionante e venga potenziato anzichè dismesso. ma per avere delle maggiori certezze che l’impegno venga mantenuto, il coordinatore del comitato pro-ospedale, Emilio Zen, ha fatto sottoscrivere a ciascuno il seguente documento:
– qualunque sia la nuova ULSS derivante dalla riforma annunciata, Dolo si troverà al centro del nuovo bacino territoriale, dovrà per questo motivo, necessariamente le caratteristiche di Ospedale per Acuti di Area Medica e Chirurgica, mantenendo tutti gli attuali reparti;
– non potrà essere prevista ne sopportata nessuna nuova riduzione dei servizi nell’Ospedale di Dolo e nella Riviera del Brenta, la riorganizzazione e ristrutturazione avvenuta negli anni scorsi, (anticipando di fatto il nuovo Piano Sanitario) ha portato prima al pareggio di bilancio, successivamente negli ultimi tre anni ad un cospicuo avanzo di gestione ed ha impegnato la nostra ASL in un prestito di 25.000.000 €. all’Ospedale di Mestre. La declassificazione prospettata non risponde quindi ad esigenze economiche e finanziarie ne tantomeno a quelle epidemiologiche, ma risponde solamente ad una scelta politica non condivisibile;
– in attesa delle Schede Territoriali non ancora emanate ed in attesa della definizione delle nuove USLL e dell’organizzazione delle nuove ASL, va sospesa con effetto immediato l’attuazione delle Schede Ospedaliere, bloccando l’Atto Aziendale già approvato ed i provvedimenti che si stanno avviando nell’Azienda Ospedaliera pur in assenza dei relativi atti regionali, comunque prefigurando in questo modo, il definitivo ed irreversibile cambiamento dell’Ospedale di Dolo con spostamenti di reparti ed accorpamenti di primariati non autorizzati ed inopportuni, poco funzionali e rischiosi;
– vanno nel contempo e necessariamente modificate le Schede Ospedaliere, prevedendo la classificazione dell’Ospedale di Dolo come “Ospedale di Rete”, mantenendo tutti i reparti sia di Area Medica che Chirurgica esistenti che sono stati oggetto di recente riorganizzazione e ristrutturazione funzionale. Inoltre, nelle Schede Territoriali, vanno previste le Strutture Intermedie da collocare subito nella Riviera del Brenta, un bacino territoriale di 150.000 abitanti, anche utilizzando i padiglioni vuoti del vecchio Ospedale;
– in alternativa al progetto approvato dalla CRITE, va data priorità alla sistemazione ed adeguamento del vecchio Pronto Soccorso, utilizzando gli stanziamenti già autorizzati dalla Regione, accantonando il nuovo progetto meno funzionale e molto più costoso. Vanno immediatamente avviati i lavori di messa a norma e sistemazione del vecchio monoblocco, anche a stralci funzionali, utilizzando la procedura di finanziamento prevista dalla legislazione regionale vigente, considerando che Dolo può offrire la garanzia patrimoniale del vecchio Ospedale e delle aree con cambio di destinazione urbanistica già avvenuta. Tale patrimonio è sufficiente ad autofinanziare tutte le opere necessarie, senza ricorrere a finanziamenti regionali, dovrà però necessariamente e giustamente, essere vincolato ed utilizzato esclusivamente per l’Ospedale di Dolo, come gli stessi lasciti e legati dei vari benefattori avvenuti nel tempo, chiaramente precisano. Ora si attenderanno gli esiti delle elezioni per verificare se alle promosse seguiranno i fatti.

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