Mestre. La compagnia aerea norvegese gli smarrisce la bicicletta e non può andare a Capo Nord

Doveva essere un affascinante e impegnativo tour in bicicletta di tre settimane, una lunga pedalata di circa mille chilometri all’interno della Norvegia, da Bodo a Capo Nord. Invece per Angelo Sentieri – 61 anni, professore di educazione fisica del liceo Morin di Mestre, conosciuto in città anche per i suoi appassionanti viaggi sull’amata bici, che lo hanno portato pure in Nepal e in Madagascar, e per il suo impegno nel campo della solidarietà – l’avventura programmata dal 3 al 23 agosto scorsi si è conclusa quasi subito, dopo cinque giorni senza una sola pedalata. Il motivo? Semplice. Una volta arrivato a destinazione in Norvegia, Angelo Sentieri ha ritirato i propri bagagli a mano ma non la sua bicicletta, che non è giunta a destinazione. “Ho chiamato la compagnia norvegese con cui ho effettuato il volo – racconta lo stesso Sentieri, che ora si è rivolto all’Adico per farsi tutelare -. Mi ha confermato che la mia bici, alla quale sono legatissimo soprattutto per un valore affettivo, era di fatto rimasta all’aeroporto di Venezia e che me l’avrebbero inviata con il volo successivo, due giorni dopo. Invece nei giorni successivi non ho avuto più notizie”. Il professore del Morin, che nel suo lungo tour sulle due ruote doveva dormire in tenda, si è fermato alcuni giorni in hotel attendendo novità, che non sono arrivate. Dopo cinque giorni, dunque, è ritornato a casa. “Una volta giunto a Mestre – racconta Sentieri – ho fatto mille ricerche per scoprire, alla fine, che la bici si trovava ad Oslo ma si era staccato il nastro per la rintracciabilità e quindi nessuno sapeva dove fosse e di chi fosse. Era buttata lì in un magazzino, senza possibilità di identificarne il proprietario”. Il professor Sentieri nei giorni scorsi si è rivolto all’ufficio legale dell’Adico, con lo scopo di ottenere le spese vive non previste e affrontate a causa del disservizio. “La nostra associazione – spiega il presidente Carlo Garofolini – ha inviato una diffida alla Norwegian Airlines chiedendo il rimborso delle spese sostenute a causa dell’inconveniente. Anzitutto i circa 660 euro di aereo per la partenza anticipata e poi circa 220 euro per i costi di pernottamento nelle strutture alberghiere. Naturalmente, configurandosi tutti i profili per quella che si definisce “vacanza rovinata”, abbiamo chiesto anche un risarcimento per il danno subìto. Un diritto che rivendichiamo sempre, in questi casi, perché richiamato anche dalla Corte di giustizia della Comunità Europea che riconosce appunto un danno provocato dallo stress per una vacanza andata male a causa di disservizi e magagne varie non imputabili agli stessi viaggiatori”.

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