Venezia. Giovedì 14 dicembre Giorgio Falco al T Fondaco dei Tedeschi con Ipotesi di una sconfitta.

Nuovo appuntamento con la letteratura al T Fondaco dei Tedeschi di Venezia per la rassegna “Diamoci del tempo”. Giovedì 14 dicembre (ore 18.30) lo scrittore Giorgio Falco presenta il romanzo Ipotesi di una sconfitta (Einaudi, 2017), immergendo lo spettatore nell’esteso memoriale, a un tempo autobiografico e collettivo, di un testimone e antagonista di questi tempi. L’evento è realizzato in collaborazione con Veneto Jazz ed è curato da Stefano Spagnolo.
Da bambino Giorgio Falco amava la divisa da autista degli autobus, che il padre indossava ogni giorno per andare al lavoro, tanto che a Carnevale voleva vestirsi come lui, anziché da Zorro, chissà se per emularlo o demolirlo. Questo romanzo autobiografico non può che cominciare cosí, con la storia del padre: solo raccontando l’epopea novecentesca del lavoro come elevazione sociale, come salvezza, Falco ne può testimoniare il graduale disfacimento, attraverso le proprie innumerevoli esperienze professionali, cominciate durante il liceo per pagarsi una vacanza mai fatta. Operaio stagionale in una fabbrica di spillette che raffigurano cantanti pop, il papa e Gesú, per 5 lire al pezzo. Venditore della scopa di saggina nera jugoslava, mentre in Jugoslavia imperversava la guerra. Aspirante imprenditore di un’agenzia che organizza «eventi deprimenti per le élite». Redattore di finte lettere di risposta ai reclami dei clienti. Una lunga catena di lavori iniziati e persi, che lo conduce alla scelta radicale di mantenersi con le scommesse sportive. È la fine, o solo l’inizio. Perché questa è anche la storia – intima, chirurgica, persino comica – di un lento apprendistato per diventare scrittore. E di come possa vivere un uomo incapace di adattarsi.
Giorgio Falco è nato nel 1967. Pausa caffè è il suo primo libro edito nel 2004 da Sironi, finalista al Premio Chiara nel 2005, ha avuto una grande accoglienza critica. Ha pubblicato in varie antologie, tra cui Euforie curata da Giulio Mozzi e Marina Bastianello (Edizioni Il Poligrafo, 2001) e I racconti del capanno (DeriveApprodi, 2006). Per Einaudi pubblica nel 2009 L’ubicazione del bene, con il quale vince il Premio Pisa. Del 2011 è La compagnia del corpo, Duepunti edizioni. Con La gemella H (Einaudi, 2014), finalista al Premio Campiello, vince il Premio Mondello Opera Italiana, il SuperMondello e il Premio Volponi. Nel 2014 esce per L’orma editore Condominio Oltremare (con Sabrina Ragucci), nel 2015 Sottofondo italiano per Laterza, quest’anno Ipotesi di una sconfitta (Einaudi, 2017).
Si ricorda l’ultimo appuntamento del mese firmato Veneto Jazz, giovedì 21 dicembre (ore 19.00), la sonorizzazione live a cura dei Massimo Volume del film «La caduta della casa degli Usher» di Jean Epstein (Francia, 1928), che rilegge in chiave animista il celebre racconto di Edgar Allan Poe e dove compare come co-sceneggiatore il futuro maestro del cinema surrealista Luis Buñuel.
Gli eventi si svolgono all’Event Pavilion, il nuovo spazio restaurato da Rem Koolhaas e collocato al quarto piano dell’edificio.

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