Venezia. Garofolini di Adico in merito al conto salato in un ristorante “Ennesima figuraccia per la nostra città”

Il lupo perde il pelo ma non il vizio. E il lupo, in questo caso, è il commerciante-ristoratore veneziano (non tutti, per carità, ma la consuetudine è abbastanza diffusa) che aspetta il turista, meglio se straniero, per spennarlo a livello economico. L’ultima denuncia, alla quale questa volta il sindaco ha risposto indignato attaccando i ristoratori, riguarda il conto da oltre mille euro pagato da quattro studenti giapponesi in un locale del centro storico. Ma anche Adico ha ricevuto (e pubblicato) in alcune occasioni denunce circostanziate da parte di turisti tartassati in modo inspiegabile a Venezia. Tutto ciò, come spiega Carlo Garofolini, presidente dell’Adico, “non può che accrescere la sensazione negativa che molte persone hanno di una città splendida e unica come Venezia. I furbetti sono tanti ed è inutile che vogliamo ridurre il tutto al comportamento di poche mele marce. Nel sistema veneziano tanti se ne approfittano del turista, visto solo come un bancomat dal quale prelevare più soldi possibile. Siamo indignati e convinti che serva un intervento anche da parte dell’amministrazione comunale in primo luogo punendo chi non mette bene in evidenza i prezzi dei propri piatti. La trasparenza deve essere alla base di qualsiasi pratica commerciale e a Venezia troppo spesso questa trasparenza non esiste e non solo nei ristoranti. Davvero una pessima figura per la nostra città”.

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