Covid, le famiglie attendono risposte

Avviata la fase 2, che sbocca seppur parzialmente l’Italia, gli enti locali si trovano quotidianamente a far fronte alle sempre più numerose richieste da parte delle famiglie.
Domande lecite sul futuro prossimo della propria gestione famigliare ma anche richieste di rimborsi per servizi non utilizzati a causa dell’emergenza sanitaria e la chiusura delle scuole.


“Ricevo quotidianamente, dichiara l’Assessore alla Pubblica Istruzione di Campolongo Mattia Gastaldi, richieste da parte di genitori preoccupati sul come organizzare la propria quotidianità famigliare ora con la ripresa del lavoro di entrambi i genitori. I bambini, con scuole chiuse e i nonni soggetti deboli nell’emergenza sanitaria, con chi staranno presumibilmente per tutto il periodo estivo? Come Amministrazione abbiamo patrocinato già un mese fa i centri estivi. Abbiamo fatto questo lavoro consci che nell’ottica di uno sblocco, la macchina organizzativa dovrà essere già pronta ad una risposta immediata. Ora attendiamo e sollecitiamo quotidianamente chiarimenti e disposizioni dal governo nazionale e personalmente speravo che il decreto della “fase 2” li contenesse. Qui a Campolongo, considerato che a livello nazionale le scuole non riapriranno, siamo pronti con attività altermative e non vediamo l’ora di iniziare, ovvio con le disposizioni e le prescrizioni del caso ma è urgente dare supporto alle famiglie. Ma ad oggi non vi è nessuna indicazione in tal senso, aspettiamo fiduciosi.


Altro nodo delicato ed importante, in questo periodo di crisi economica e chiusure forzate, quello dei rimborsi ad esempio alle rette non utilizzate dello scuolabus e degli acconti versati ai viaggi di istruzione.

“Anche su questo, continua l’Assessore, ci siamo attivati subito e per lo scuolabus avevamo raggiunto un accordo con l’azienda per non pagare il servizio non svolto, come peraltro previsto nel contratto, e dunque dirottare quelle risorse, circa 15.000 euro ai rimborsi alle famiglie. Stavamo partendo con l’iter quando è arrivato un emendamento collegato al decreto governativo”Cura Italia” che impone ai comuni, per sostenere il settore dei trasporti, di pagare comunque e per intero, anche se nel proprio contratto è previsto altro,  il servizio non svolto e dunque con grande rammarico non abbiamo potuto proseguire nei rimborsi.

Le scuole sono in grossa difficoltà anche nei rimborsi per gli acconti versati ai viaggi di istruzione degli alunni, viaggi ovviamente non fatti. A livello nazionale sono stati equiparati, per aiutare il settore turistico, ai viaggi di relax privati e dunque ora le strutture alberghiere e le agenzie turistiche non vogliono più rimborsare alle scuole i soldi versati. Si parla forse di voucher a nome della scuola ma mi chiedo come nell’immediato la scuola possa trasformarlo in denaro da rimborsare. Conosco personalmente famiglie che hanno speso 400-500 euro tra scuolabus e visite scolastiche e che, non certo per volere dei comuni o delle scuole locali, al momento non avranno nessun rimborso. Capisco non sia facile gestire a livello Italia un’emergenza di tale portata storica ma le famiglie attendono risposte da troppo e non possono vivere in questa costante incertezza. Ci vogliono idee chiare e coraggiose”

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