Imprenditori bloccati in Iraq, intervenga Di Maio

Il sindaco di Campolongo Maggiore Andrea Zampieri torna sull’intricata vicenda dei 12 connazionali, dei quali 6 residenti in paese, trasferitisi in Iraq per lavoro e bloccati ormai da 6 mesi per l’impossibilità di trovare dei voli che li riportino in Italia a causa delle pandemia da Coronavirus.

Di questo problema ci siamo già occupati in più occasioni, ricorda il sindaco Zampieri, facendo quanto nelle nostre possibilità presso il Ministero degli Esteri. Siamo costantemente e da mesi in contatto diretto con i nostri concittadini; avevamo ricevuto rassicurazioni dal Ministero in più occasioni che la situazione si stava risolvendo positivamente.
I connazionali bloccati in Iraq lamentano il fatto di essere stati abbandonati dalle autorità italiane, di non riuscire a trovare i biglietti aerei, e comunque di non poter pagare certo 2000 euro o più a testa per tornare in Italia con voli commerciali avendo utilizzato in questi mesi, per sostenere questo soggiorno obbligato, le risorse che avevano.
Il tempo è ormai inutilmente passato e non si può attendere oltre. Come già fatto in altre occasioni, e come più volte ribadito dal Ministro agli Esteri Di Maio, nessuno italiano può e deve essere abbandonato.
Per questo chiedo al Ministro di attivare l’ambasciata in Iraq al fine di garantire il più celere rientro in Italia dei 12 cittadini italiani bloccati, o provvedendo ad acquistare direttamente i necessari biglietti aerei, o mettendo a disposizione un apposito aereo di stato.
Anticipo che per rendere più pressante la mia richiesta domani sera, in occasione del Consiglio comunale, proporrò ai consiglieri di approvare un apposito appello da consegnare al Ministro per l’immediato rimpatrio dei 12 connazionali. Un modo per coinvolgere tutta la comunità di Campolongo nella richiesta, e che sono certo risponderà con convinzione.
Ne approfitto, infine, per mandare ai 6 nostri concittadini e ai loro famigliari i miei saluti e la solidarietà di tutti noi.

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