“Per rilanciare l’economia della Riviera del Brenta,del veneziano si
deve creare più lavoro servono meno tasse in particolare tasse
collegate alle imprese come Irap e Ires ma anche Ici e Imu, che
gravano sul costo del lavoro e sulle aziende. Serve poi soprattutto,
meno burocrazia orma asfissiante per chi fa impresa. Qualunque sia il
governo che si formerà, deve partire da queste necessità”. Ad
affermarlo alla vigilia della festa del Primo Maggio è Franco Ferrari,
consigliere regionale ed imprenditore. Ferrari parte da un dato che ha
riscontrato personalmente. “Nel corso dell’ultimo anno, sono arrivati
all’attenzione nel mio ufficio territoriale che ho a Camponogara –
afferma Ferrari- oltre 1500 curriculum vitae prevalentemente dalla
Riviera del Brenta. Di fatto una massa di richieste di lavoro a cui
difficilmente si potrà dare riscontro. Oltre ai cronici problemi
legati all’inserimento dei giovani nel mondo del lavoro, ho constato
anche una massa sempre più consistente di over 50 che non riescono a
rientrare nel mondo del lavoro dopo esserne stati espulsi. Non
riusciranno cioè di questo passo ad arrivare a percepire una
pensione”. A pesare sulla possibilità di creare da parte delle imprese
nuova occupazione, ci sono per Ferrari una serie di fattori che
penalizzano il tessuto economico della Riviera del Brenta, del
Miranese e dell’area di Porto Marghera. “Bisogna tagliare in modo
drastico – afferma Ferrari- la burocrazia. Per far fronte a leggi e
leggine, e regolamenti che spesso confliggono tra loro, le aziende
sottraggono risorse e investimenti al comparto produttivo
dirottandole verso esperti tributari o legali, o figure impiegatizie
che con la “mission“ dell’azienda spesso poco c’entrano”. Di qualunque
colore sarà, il governo che si insedierà nelle prossime settimane, per
far ripartire concretamente il lavoro, evitare delocalizzazioni (ad
esempio nel comparto della calzatura), per il consigliere regionale
Franco Ferrari deve avere in testa obbiettivi ben precisi e li deve
portare a termine in tempi rapidi. “Serve innanzitutto uno snellimento
delle procedure burocratiche, un taglio drastico di tasse come Irap,
Ires e anche Ici e Imu per attività produttive – conclude. E per
quanto riguarda la nostra area, un rilancio deciso dello sviluppo di
Porto Marghera e del suo indotto, cioè creare produzione se si vuole
innalzare il prodotto interno lordo”.
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