Michele Colcerà (in centro alla foto) è un vulcano di energia e non finisce di stupire per la sua tenacia e voglia di vivere. Domattina, venerdì 1 novembre, il programma “Uno mattina” di Rai 1 parlerà della sua storia.

Il giovane di Campolongo Maggiore, rimasto paralizzato a causa di un tragico incidente nel 2018, si prepara in queste settimane a superare un nuovo traguardo: la guida su pista di auto sportive per persone disabili attraverso dei comandi speciali .

Solo poco più di un anno fa, era il 15 aprile 2018, Michele subì un gravissimo infortunio sulla pista di Mesola, nel ferrarese, in sella alla sua moto.  Le sue condizioni apparvero subito gravi tanto che fu elitrasportato all’ospedale Maggiore di Bologna dove fu sottoposto a un delicato intervento. Il responso evidenziò una lesione permanente alla colonna vertebrale. Un lungo ricovero,poi sette mesi in una struttura specializzata ad Imola, dove Michele si è trovato a fare i conti con una nuova vita, seduto su una carrozzina. Ma il ragazzo non si è arreso mostrando grande forza d’ animo, scoprendo la passione per il nuoto e ottenendo riconoscimenti a livello nazionale e ora per le auto sportive su pista.

Per ottenere la patente di pilotaggio in queste settimane ha partecipato e superato brillantemente uno specifico corso promosso dalla FISAPS,  l’unica Federazione riconosciuta dalla CSAI, ad organizzare corsi di pilotaggio per persone disabili.

“Siamo molto orgogliosi di lui, dichiara a nome della famiglia la mamma Vanessa Boscaro; ogni giorno nostro figlio ci insegna qualcosa e restiamo incantati da quanto impegno ed entusiasmo metta negli obbiettivi che si prefigge. La passione per i motori Michele la coltiva da sempre e, nonostante il brutto incidente che l’ha coinvolto, non ha mai smesso di credere nei suoi sogni”

A commentare questi nuovi traguardi anche il sindaco di Campolongo Andrea Zampieri “Michele è un esempio per tutti noi e ci dimostra come si può reagire ad esperienze dolorose, con coraggio e fiducia e per questo lo ammiro e lo ringrazio, complimentandomi anche con i suoi genitori  per il sostegno che non gli fanno mai mancare”